Mercoledì scorso, primo di febbraio, c’è stata la più grande giornata coordinata di scioperi da più di un decennio, con mezzo milione di persone in sciopero. Abbiamo parlato con i lavoratori ai picchetti e alle manifestazioni in tutto il paese a proposito della loro lotta contro gli attacchi dei padroni e contro la legge antisindacale dei Conservatori.
[Source]
Mercoledì 1 febbraio, mezzo milione di lavoratori in tutta la Gran Bretagna sono scesi in sciopero. Questa grande giornata di azione coordinata – la più grande in più di un decennio- ha visto migliaia di lavoratori lottare non solo per un salario e condizioni migliori, ma anche contro legge antisindacale dei Conservatori.
Dagli insegnanti e i ferrovieri ai dipendenti pubblici e al personale accademico, i lavoratori hanno interrotto il lavoro e dato vita a picchetti e molti di essi lo facevano per la prima volta.
In seguito, nel corso della giornata, si sono organizzati presidi e cortei ovunque, nelle città grandi e piccole, mettendo insieme i lavoratori di tutti i sindacati.
Questa è la prima grande giornata coordinata di scioperi da quanto l’ondata di scioperi ha avuto inizio al principio dell’anno passato. Ma non sarà, e non dovrebbe, essere l’ultima.
I dirigenti sindacali devono sfruttare l’occasione per guidare un movimento di massa non solo contro la legge antisindacale, ma anche contro il governo conservatore e il sistema capitalista in quanto tale.
I militanti del Socialist Appeal hanno partecipato ai picchetti e alle manifestazioni per portare solidarietà ai lavoratori in sciopero.
Da Edimburgo a Falmouth, da Manchester a Sheffield, da Norwich a Cardiff, e in molte altre zone, i compagni erano ai picchetti e ai presidi a discutere con i lavoratori su come portare avanti il movimento. Qui di seguito presentiamo alcuni rapporti da tutto il paese.
Londra
I compagni dai circoli di Socialist appeal di tutta Londra hanno partecipato ai picchetti nella propria zona e ai presidi locali in mattinata. In seguito, si sono diretti a Portland Place, dove un corteo organizzato dal NEU [ndt, sindacato degli insegnanti] ha trascinato con sè i lavoratori di tutti i sindacati in lotta, determinati a dirigersi a Westminster.
I rapporti dalla mattinata hanno descritto una partecipazione corposa ai picchetti e ai presidi prima della manifestazione e un ampio sostegno pubblico agli scioperi. Gli scioperanti erano pieni di entusiasmo e ci sono stati molti discorsi che esprimevano contrarietà nei confronti di salari che non tengono il passo con l’inflazione e degli attacchi contro i lavoratori da parte del governo. I nostri compagni hanno riportato di molte conversazioni preziose e di contatti presi con gli insegnanti in sciopero nelle proprie zone.
La manifestazione di Londra è stata veramente grande, con i lavoratori in sciopero e persone in solidarietà che hanno riempito Portland Place da un capo e l’altro. Il clima era elettrizzante, con i lavoratori organizzati nel NEU, nel PCS, nel RMT, nell’ASLEF e nell’UCU [ndt, rispettivamente sindacati degli insegnanti, dei lavoratori pubblici e dei servizi, dei lavoratori dei trasporti, dei macchinisti, dei lavoratori della scuola e dell’università] che esultavano e erompevano in cori.
Avevamo dozzine di compagni che parlavano con le persone riguardo agli scioperi, e nello specifico: della necessità di coordinarsi a tutti i livelli incluso con comitati di sciopero intersindacali; della rivendicazione di aumenti salariali superiore all’inflazione e di investimenti nei servizi da finanziarsi attraverso l’espropriazione dei miliardari.
I lavoratori in sciopero concordavano, e molti dicevano di essere con noi sulla base di un tale programma. C’era un chiaro desiderio di unità e di volontà di intensificare gli scioperi e una volontà di portare la lotta fino in fondo.
Al corteo, il nostro spezzone ha lanciato slogan in maniera energica, rivendicando l’esigenza di unità e combattività, con molti manifestanti e passanti che si aggregavano.
Dopo che la manifestazione si è conclusa a Whitehall, abbiamo continuato a discutere con i lavoratori sull’importanza dell’evento, sulla situazione politica generale e sulle prospettive per la classe lavoratrice.
Manchester
Il primo di febbraio, si poteva percepire un cambiamento nell’atmosfera man mano che ci si avvicinava a St Peter’s Square. L’energia pura che emanava dalla folla era palpabile, mentre migliaia di lavoratori marciavano come un sol uomo per il corteo del TUC [ndt, la federazione dei sindacati], con uno stato d’animo di evidente ottimismo tra tutti i partecipanti.
C’erano grandi esultanze al coro “sostieni il diritto a protestare, sostieni il tuo sindacato, solidarietà”, con applausi, baccano e fischi. I membri più anziani nella folla notavano come la dimensione della manifestazione e degli scioperi non fosse troppo lontana da quelli degli anni Ottanta.
Appena abbiamo cominciato a marciare attraverso il quartiere di Northern Quarter, i passanti filmavano il corteo e sorridevano, mentre chi lavorava negli uffici salutava dall’alto in segno di appoggio.
La gran parte della gente è chiaramente dalla nostra parte, nonostante il modo in cui i mezzi di comunicazione cercano di ritrarre gli scioperanti, chiamando gli insegnanti egoisti, ad esempio. La classe dominante cercherà sempre di dividerci per farci competere per condizioni al ribasso, ma la opinione effettiva della gente comune è evidente.
Ulteriori cori hanno anche invitato i Conservatori a andare “Via!Via!Via!” e a convocare le elezioni generali.
Mentre riempivamo le strade con le nostre bandiere e i nostri cartelli, cresceva l’insistenza sulla necessità di mobilitazioni ancora più grandi, con gli slogan per lo sciopero generale che si facevano sempre più forti nella strada di ritorno a St Peter’s Square.
Birmingham
Mercoledì mattina, Birmingham, la “città dei mille mestieri”, sembrava che avesse mille picchetti. In tutta la città, in più di 40 scuole, in una dozzina di stazioni ferroviarie, nelle università e persino nell’aeroporto internazionale c’erano lavoratori in sciopero che ne presidiavano i cancelli. Per molti, questa era la prima volta che partecipavano a uno sciopero.
In un picchetto, un militante del Socialist Appeal ha preso il megafono per spiegare che non si trattava solo di una lotta qualunque per il salario, ma era invece un riflesso di un sistema in crisi, e ha invitato a cacciare gli speculatori dalle scuole e dai posti di lavoro.
A mezzogiorno, i militanti del Socialist Appeal hanno raggiunto circa 500 lavoratori in sciopero fuori dalla biblioteca centrale per il presidio e il corteo. La Marxist Society era orgogliosa di aver portato il gruppo più numeroso di studenti. Questo lo si è ottenuto con l’aiuto di un evento della sera prima sulla crisi del capitalismo britannico, dove un rappresentante del NEU è intervenuto brevemente all’inizio e ha fatto agitazione tra gli studenti per farli partecipare alla lotta.
In tutto il presidio, l’appello allo sciopero generale era sulle labbra di tutti, mentre gli oratori spingevano in maniera appassionata per uno sciopero generale di un giorno e questo si riverberava nella folla con cori e cartelli.
La giornata è culminata in una piccola assemblea al chiuso su come proteggere il diritto allo sciopero. Il palco ha ospitato vari oratori del sindacati e una militante del Socialist Appeal.
La nostra compagna ha spiegato la necessità di politicizzare le lotte sindacali- di lottare non solo per migliorare le condizioni e alzare gli stipendi ma per cercare di mobilitare i lavoratori sulla base delle idee socialiste. Un chiaro brusio di approvazione serpeggiava tra il pubblico.
Il pubblico comprendeva chiaramente anche la necessità di imparare le lezioni della storia del nostro movimento; che si tratti dei Pentoville Five [ndt, riferimento alla lotta contro l’arresto di cinque sindacalisti nel 1972] o dello sciopero dei minatori, non possiamo limitarci a lottare soltanto sul piano parlamentare.
Norwich
A Norwich, i compagni hanno partecipato ai picchetti all’UEA [ndt, University of East Anglia]. Qui, le discussioni erano meno centrate sullo scontro nazionale e più sulla situazione locale, dove centinaia di lavoratori sono a rischio di licenziamento per motivi economici nei prossimi mesi.
La rabbia e l’indignazione per questa mossa dei padroni dell’università si evinceva chiaramente dalla dimensione del picchetto. Era molto più grande che negli scioperi precedenti e godeva di un sostegno maggiore da parte degli studenti.
I lavoratori era molto contenti di vedere i nostri compagni che si univano a loro, e i nostri cartelli con gli slogan “Sconfiggiamo la Legge Antisindacale” e “No ai tagli, Non un solo licenziamento” sono stati bene accolti.
Abbiamo parlato ai lavoratori della necessità di un’azione coordinata. C’era un chiaro sostegno al riguardo in tutto il picchetto, con il segretario della sezione del UCU che diceva: “Non si tratta solo di un datore di lavoro, non si tratta solo di un sindacato, si tratta di un movimento dei lavoratori”.
Dopo di ciò, ci siamo diretti in città per la manifestazione del NEU/Proteggi il Diritto di Sciopero. Questa era vivace e piena di ottimismo, il che si è riflettuto in una partecipazione di più di 2000 persone, rendendola di gran lunga una delle più grandi manifestazioni a Norwich nella storia recente.
Cambridge
Nelle settimane precedenti al primo di febbraio, la Marxist Society di Cambridge ha invitato alcuni membri di Unite [ndt, il secondo sindacato britannico] e dell’UCU a parlare alle nostre riunioni per aiutare a informare e coinvolgere gli studenti su quanto sta succedendo nel movimento operaio, il che ha generato molto interesse e dibattito.
Siamo poi stati invitati da un gruppo di sindacalisti e di altri studenti per aiutare a mobilitare la gli studenti in sostegno al presidio e al corteo. Abbiamo fissato un appuntamento per realizzare i cartelli di protesta che ha riscosso grande successo.
L’1 febbraio, i nostri compagni hanno partecipato ai picchetti dell’UCU, dell’ASLEF e del NEU. La partecipazione era cospicua e l’umore ottimo, il che rifletteva la determinazione a lottare per aumenti salariali effettivi e contro gli attacchi del governo al diritto di sciopero.
C’era anche un “picchetto volante”, al quale si sono aggiunti alcuni nostri compagni, che faceva la spola tra i picchetti del RMT e del NEU, ingrandendosi man mano. L’umore si faceva sempre più elettrizzato mentre ci avvicinavamo al corteo principale e in numeri si accrescevano.
Abbiamo così partecipato a quella che molti hanno descritto come “la più grande manifestazione che hanno visto a Cambridge”, con circa 1,500 persone in corteo che hanno bloccato con successo la via centrale della King’s Parade.the city of a thousand trades
I lavoratori e gli studenti che partecipavano al corteo riferivano quanto fonte di ispirazione vedere molti sindacati di categorie diverse lottare insieme, ma hanno anche compreso che sarebbe necessaria un’ulteriore azione come questa.
Alcuni partecipanti hanno anche detto che abbiamo bisogno di uno sciopero generale! Un membro di Unite, che partecipava in solidarietà allo sciopero, ha detto “i lavoratori hanno tollerato troppo” e stanno finalmente contrattaccando.
Molte delle persone alle quali abbiamo parlato erano d’accordo con le nostre idee e i nostri slogan ed erano ben contenti di saperne di più su come partecipare alla lotta per il socialismo.
Sheffield
I compagni a Sheffield hanno costruito la mobilitazione per la “giornata d’azione” dell’1 febbraio organizzando un incontro congiunto tra le Marxist Society dell’Università di Sheffield e la Sheffield Hallam University la sera prima.
Abbiamo apprestato cinque gruppi diversi per assicurarci di visitare il maggior numero possibile di picchetti in giro per la città in vista del presidio del pomeriggio.
Alle prime luci dell’alba, ci siamo sparpagliati per la città di Sheffield per visitare i picchetti del NEU, dell’UCU, del PCS e dell’ASLEF. In gruppi di due o tre abbiamo parlato ai lavoratori riguardo alla loro situazione e portato avanti le nostre idee. Successivamente, ci siamo radunati verso sera nel centro città, aggregandoci a più di mille lavoratori per il corteo e il presidio.
In generale, c’era un’atmosfera galvanizzante. Sebbene molti dei lavoratori con i quali abbiamo parlato scioperavano per la prima volta, il loro atteggiamento era combattivo e entusiasta. Era chiaro ai compagni che, da ogni punto di vista, i lavoratori sono stufi di questo sistema corrotto.
Molti dicevano che la legge anti-sciopero non impedirà loro di intraprendere ulteriori azioni, ma anzi li motiverà a lottare con più forza. La prospettiva di uno sciopero coordinato del settore pubblico, o persino di uno sciopero generale, era ben accolto.
La questione che aleggiava nell’aria era quale sarebbe dovuto essere il passo successivo per la classe operaia.
York
L’1 febbraio, i militanti del Socialist Appeal si sono recati a numerosi picchetti differenti e in tutti erano i benvenuti.
Quello che ha colpito i compagni al picchetto del NEU è stata la solidarietà manifestata nei confronti degli insegnanti, con i genitori del luogo che portavano ai lavoratori in sciopero tè e biscotti. Gli studenti sono accorsi per unirsi agli insegnanti e chiedere come potevano essere d’aiuto.
A mezzogiorno, i compagni si sono presentati in forze al presidio del TUC nel centro città. Erano presenti circa 500 lavoratori e hanno prestato ascolto ai discorsi infuocati dei loro compagni. C’era un’energia tangibile e piena di ottimismo tra la gente, che esultava e lanciava slogan per tutto il presidio.
Abbiamo avuto molte discussioni interessanti con i lavoratori, molti dei quali dicevano che da molto tempo non vedevano l’ora di scioperare.
C’era molto interesse, specialmente tra i lavoratori più giovani, per la varietà di libri marxisti che avevamo in vendita. Il desiderio di idee marxiste è chiaramente cresciuto, mentre la lotta di classe continua a raggiungere nuove vette.
Dopo il presidio, siamo partiti in corteo per la città di York, dando ai turisti in visita qualcosa su cui scrivere a casa! L’umore adesso tra la classe operaia organizzata a York è alle stelle, e questo è soltanto l’inizio.
Cardiff
I compagni di Cardiff si sono mobilitati per la grande “giornata di azione” di ieri, intervenendo al picchetto dell’UCU al campus dell’Università di Cardiff e in seguito al presidio “Diritto a Scioperare” nel centro città.
L’umore ai picchetti era ottimistico e sprezzante, con la richiesta di proseguire l’azione qualora le rivendicazioni non vengano soddisfatte. Circa 150 lavoratori dai picchetti hanno raggiunto il corteo dall’università verso il centro città per il presidio.
Un rappresentante dell’UCU dell’Università Metropolitana di Cardiff, che stava visitando i picchetti dell’Università di Cardiff, ci ha parlato della necessità di uno sciopero più coordinato come strumento per imporre le loro rivendicazioni.
Anche i nostri compagni hanno sottolineato come un’azione coordinata potrebbe sfidare il governo conservatore e la loro legislazione antisindacale. La necessità di una lotta politica ha incontrato condivisione tra coloro con i quali abbiamo parlato.
Al presidio, i nostri compagni si sono sparpagliati per la folla per parlare al maggior numero di persone possibile. Abbiamo incontrato molti lavoratori e studenti che erano interessati a quanto avevamo da dire.
Per finire, la sera abbiamo organizzato un incontro della Marxist Society di Cardiff, con due oratori dall’UCU per discutere dell’ondata di scioperi e le nostre prospettive sullo scontro sindacale.
Ipswich
I compagni a Ipswich sono intervenuti a una grande manifestazione organizzato dal NEU e dal Ipswich District Trades Council [ndt, storico sindacato locale di Ipswich]. A partire da quello che era il picchetto dell’UCU a mezzogiorno, il numero dei partecipanti si è gonfiato fino a circa 400 tra lavoratori in sciopero e persone in solidarietà. Parlando con numerosi membri del NEU è diventato chiaro che i lavoratori erano accorsi da tutta la contea di Suffolk per partecipare allo sciopero.
Ci sono stati diversi brevi discorsi da parte dei sindacalisti del NEU e dell’UCU, prima che la massa degli scioperanti e delle persone solidali marciasse nel centro città di Ipswich per un comizio.
Il comizio ha visto partecipare oratori dell’UCU, del NEU di Unite e di Unite Community [ndt, organizzazione del sindacato Unite dedicata ai disoccupati].
I nostri compagni hanno fatto un discorso in nome del Socialist Appeal, durante il quale abbiamo sottolineato l’importanza di connettere gli scioperi tra i vari settori, come si è fatto oggi.
L’appello a lottare contro la legislazione anti-sciopero e di spingere per uno sciopero generale per rovesciare i Conservatori è stato acclamato dalla folla!