Italian translation of Greece: the government is retreating – the student movement is insisting by the editorial board of "Marxistiki Foni" (June 19, 2006)
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Giovedì 15 giugno c’è stata una nuova massiccia mobilitazione degli studenti in Grecia. Ad Atene e Salonicco ci sono state imponenti manifestazioni contro le politiche del governo per l’istruzione, alle quali hanno partecipato circa 50000 persone.
Proprio due giorni prima dello svolgimento delle manifestazioni il governo ha ufficialmente annunciato il “congelamento” del disegno di legge sull’Università. Con questo provvedimento il governo di destra di Nuova Democrazia hal’obiettivo di privatizzare le università ponendo alla loro testa dei managers, senza alcun potere decisionale degli studenti. Il congelamento è chiaramente una manovra del governo, un tentativo di confondere il movimento degli studenti e di guadagnare tempo. Comunque questo non sarà sufficiente per salvare l’esecutivo.
Gli studenti non si sono fatti ingannare dal governo. Hanno organizzato assemblee di massa per discutere e decidere quale sarebbe stato il passo successivo ed hanno respinto a grande maggioranza la manovra del governo. Hanno fatto capire molto chiaramente che la lotta non finirà se il governo non abbandonerà i suoi progetti per cambiare la costituzione e permettere la formazione di università private. Lo slogan più importante ripetuto durante le grandi assemblee ed anche durante la manifestazione di Atene è stato “il fiume non torna indietro”. Con questo vogliono dire che la grande ondata di occupazioni e dimostrazioni non si fermerà ma, al contrario, aumenterà nei prossimi giorni.
La realtà è che c’è una grande simpatia per gli studenti tra la popolazione in Grecia, soprattutto nel movimento operaio. Sotto la pressione di questa simpatia della gente verso il movimento, la polizia ha dovuto cambiare la propria tattica. In questa occasione la polizia ha avuto un atteggiamento molto “tenero” e non ha provocato gli studenti.
Nelle assemblee era evidente l’effetto che un movimento così grande ha avuto sulle coscienze dei giovani. Questo si rifletteva nell’influenza esercitata dalle varie forze politiche. Il fronte studentesco (moderato) DAF-NDFK è emerso come fortemente isolato e in tutte le assemblee le loro proposte –che puntavano a far finire il movimento- hanno avuto meno del 10% dei voti. Questo rappresenta un cambiamento drastico perché lo scorso aprile alle elezioni studentesche il DAF-NDFK aveva ottenuto un impressionante 46% dei voti, mentre il PKS (vicino al Partito Comunista), l’EAAK (federazione di vari gruppi di sinistra) e il DIKTIO (l’organizzazione vicina al Synaspismos) –cioè le forze che adesso sono alla testa del movimento- avevano preso rispettivamente il 14%, il 9% e il 4,5%.
Bisogna anche ricordare che l’organizzazione studentesca del Pasok, dopo che la direzione del partito aveva sciolto la gioventù del Pasok (senza alcuna reazione da parte dei suoi componenti), aveva ricevuto circa il 26% dei voti in queste elezioni. L’organizzazione studentesca del Pasok adesso è divisa e in crisi, dopo avere pubblicamente preso posizione contro il movimento. In questo momento il numero di facoltà universitarie occupate è salito a 400.
La cosa più importante è che gli studenti hanno capito la necessità di collegare le proprie lotte a quelle dei lavoratori. Lo scorso mercoledì si è verificato un avvenimento molto significativo. Il comitato di coordinamento dello sciopero degli studenti si è recato presso la sede nazionale del GSEE (il sindacato greco) ed ha chiesto ai dirigenti di dare l’appoggio ufficiale del movimento operaio alla lotta degli studenti. Dopo questo incontro l’esecutivo del GSEE ha convocato un’astensione generale dal lavoro di 3 ore per il giovedì successivo. Ha anche accettato di partecipare all’organizzazione della prossima grande manifestazione nazionale degli studenti, che avrà luogo lo stesso giorno. Questo riflette la grande pressione dei lavoratori che sostengono fortemente la lotta delle loro figlie e figli contro il governo borghese e le sue azioni violente contro gli studenti.
Un sondaggio d’opinione recentemente pubblicato da un autorevole giornale borghese, “Eleftherotypia”, fa chiaramente vedere l’enorme livello di simpatia esistente fra i lavoratori per la lotta degli studenti: il 57,4% ha detto di essere contro l’istituzione di università private; il 65% ha detto che la polizia non deve usare la violenza contro gli studenti; il 62% degli intervistati ha detto di essere favorevole all’occupazione delle università.
La tendenza marxista greca sta intervenendo attivamente in questo movimento con un’edizione speciale di Marxistiki Foni e -nelle assemblee studentesche- sta portando avanti con insistenza l’idea di un fronte unico tra studenti e lavoratori in difesa dell’istruzione pubblica. Sta anche collegando questa rivendicazione al bisogno di un nuovo governo di sinistra che deve difendere gli interessi dei lavoratori e dei giovani. I nostri slogan stanno trovando sempre maggiore risonanza tra molti dei giovani attivisti politicamente più avanzati; questo ci dà più fiducia nel continuare la battaglia per le idee del marxismo rivoluzionario in Grecia.
12 giugno 2006
Proprio due giorni prima dello svolgimento delle manifestazioni il governo ha ufficialmente annunciato il “congelamento” del disegno di legge sull’Università. Con questo provvedimento il governo di destra di Nuova Democrazia hal’obiettivo di privatizzare le università ponendo alla loro testa dei managers, senza alcun potere decisionale degli studenti. Il congelamento è chiaramente una manovra del governo, un tentativo di confondere il movimento degli studenti e di guadagnare tempo. Comunque questo non sarà sufficiente per salvare l’esecutivo.
Gli studenti non si sono fatti ingannare dal governo. Hanno organizzato assemblee di massa per discutere e decidere quale sarebbe stato il passo successivo ed hanno respinto a grande maggioranza la manovra del governo. Hanno fatto capire molto chiaramente che la lotta non finirà se il governo non abbandonerà i suoi progetti per cambiare la costituzione e permettere la formazione di università private. Lo slogan più importante ripetuto durante le grandi assemblee ed anche durante la manifestazione di Atene è stato “il fiume non torna indietro”. Con questo vogliono dire che la grande ondata di occupazioni e dimostrazioni non si fermerà ma, al contrario, aumenterà nei prossimi giorni.
La realtà è che c’è una grande simpatia per gli studenti tra la popolazione in Grecia, soprattutto nel movimento operaio. Sotto la pressione di questa simpatia della gente verso il movimento, la polizia ha dovuto cambiare la propria tattica. In questa occasione la polizia ha avuto un atteggiamento molto “tenero” e non ha provocato gli studenti.
Nelle assemblee era evidente l’effetto che un movimento così grande ha avuto sulle coscienze dei giovani. Questo si rifletteva nell’influenza esercitata dalle varie forze politiche. Il fronte studentesco (moderato) DAF-NDFK è emerso come fortemente isolato e in tutte le assemblee le loro proposte –che puntavano a far finire il movimento- hanno avuto meno del 10% dei voti. Questo rappresenta un cambiamento drastico perché lo scorso aprile alle elezioni studentesche il DAF-NDFK aveva ottenuto un impressionante 46% dei voti, mentre il PKS (vicino al Partito Comunista), l’EAAK (federazione di vari gruppi di sinistra) e il DIKTIO (l’organizzazione vicina al Synaspismos) –cioè le forze che adesso sono alla testa del movimento- avevano preso rispettivamente il 14%, il 9% e il 4,5%.
Bisogna anche ricordare che l’organizzazione studentesca del Pasok, dopo che la direzione del partito aveva sciolto la gioventù del Pasok (senza alcuna reazione da parte dei suoi componenti), aveva ricevuto circa il 26% dei voti in queste elezioni. L’organizzazione studentesca del Pasok adesso è divisa e in crisi, dopo avere pubblicamente preso posizione contro il movimento. In questo momento il numero di facoltà universitarie occupate è salito a 400.
La cosa più importante è che gli studenti hanno capito la necessità di collegare le proprie lotte a quelle dei lavoratori. Lo scorso mercoledì si è verificato un avvenimento molto significativo. Il comitato di coordinamento dello sciopero degli studenti si è recato presso la sede nazionale del GSEE (il sindacato greco) ed ha chiesto ai dirigenti di dare l’appoggio ufficiale del movimento operaio alla lotta degli studenti. Dopo questo incontro l’esecutivo del GSEE ha convocato un’astensione generale dal lavoro di 3 ore per il giovedì successivo. Ha anche accettato di partecipare all’organizzazione della prossima grande manifestazione nazionale degli studenti, che avrà luogo lo stesso giorno. Questo riflette la grande pressione dei lavoratori che sostengono fortemente la lotta delle loro figlie e figli contro il governo borghese e le sue azioni violente contro gli studenti.
Un sondaggio d’opinione recentemente pubblicato da un autorevole giornale borghese, “Eleftherotypia”, fa chiaramente vedere l’enorme livello di simpatia esistente fra i lavoratori per la lotta degli studenti: il 57,4% ha detto di essere contro l’istituzione di università private; il 65% ha detto che la polizia non deve usare la violenza contro gli studenti; il 62% degli intervistati ha detto di essere favorevole all’occupazione delle università.
12 giugno 2006