All’alba di venerdí 26 ottobre è stato incendiato uno degli spazi studenteschi piú importanti e storici del paese (nell'articolo alcune foto dell'incendio e della mobilitazione che è nata in risposta a questo attacco): il locale del Comitato di Lotta Studentesca del Politecnico-Comitato Studentesco in Difesa della Educazione Pubblica. Questo spazio fu conquistato dopo lo sciopero studentesco del 1968 ed è stato mantenuto attivo per quasi 44 anni per organizzare gli studenti figli di lavoratori e gli stessi lavoratori. Qui si conservava una parte importante della memoria storica delle lotte degli studenti messicani, con un archivio che data dal 1968 fino alle ultime lotte, gran parte del quale è stato perso per sempre.
Quest’attentato arriva il giorno dopo lo sciopero all’ESIME-Zacatenco (Scuola Superiore di Ingegneria Meccanica ed Elettrica ndt) e della manifestazione degli studenti del politecnico che marciando verso la Camera dei Deputati rivendicava un aumento delle spese pubbliche per l’istruzione,per l’Istituto Politecnico Nazionale (IPN) e per una vera democrazia negli istituti. Le mobilitazioni di ieri sono la continuazione della lotta che si è sviluppata a partire dal 2 ottobre, quando una dozzina di scuole dell’IPN realizzarono scioperi che nel caso del ESIME-Zacatenco durarono una settimana con azioni di massa molto partecipate e che sono servite da modello per scioperi in tutta la zona nord dell’IPN. Mobilitazioni che si sono immediatamente collegate alla lotta contro la controriforma del lavoro che elimina fin da ora i nostri diritti come lavoratori di domani.
È stato detto che la causa dell’incendio sarebbe un corto circuito e che chi parla di attentato presenta una versione falsa dei fatti che solo servirebbe a coprire le vere responsabilità dell’incidente. L’addetto alla vigilanza dell’edificio 1 (dove si trova il locale) ha dichiarato di aver notato movimenti di persone all’alba e di non essersi avvicinato, pensando si trattasse di studenti del CLEP-CEDEP. Ad ogni modo durante la notte si stacca l’energia elettrica di tutti gli edifici: come potrebbe prodursi un corto circuito senza elettricità? Si tratta di una menzogna delle autorità alla quale gli studenti dell’ESIME-Zacatenco non possiamo credere, a meno di non rinunciare a tutto quello che ci insegnano in questo istituto e che ci dimostrino come si fa un corto circuito senza elettricità.
Questo attacco agli studenti non è casuale. Il CLEP-CEDEP è l’unica organizzazione che sopravvive alla lotta del 1968, ed è sopravvissuta a vari tentativi di piegarla e distruggerla. La perdita degli archivi storici è un duro colpo alla memoria e alla tradizione di lotta degli ultimi 44 anni, che potrà solo rafforzare la nostra lotta e la volontà di recuperare con ancora maggior convinzione la nostra tradizione e la nostra storia.
Perchè colpire il CLEP-CEDEP? Perchè ha saputo essere l’organizzazione più capace di affrontare le sfide sociali in ogni tappa della sua storia e della storia messicana, perchè tra le sue fila si sono formati lottatori sociali che hanno giocato un ruolo importante nel movimento operario messicano, come quei quadri che oggi fanno parte del Sindacato Messicano degli Elettrici, organizzazione in prima fila in tutte le lotte sindacali del paese. Altri degli attivisti del CLEP-CEDEP hanno dato battaglia sul fronte politico, nelle organizzazioni di quartiere e in tutti gli altri ambiti della lotta per una società con uguaglianza e giustizia.
L’attuale generazione di attivistidel CLEP-CEDEP siamo stati in prima fila nella lotta del movimento #YoSoy132 (un movimento giovanile nato attraverso le reti sociali ndt) contro la fraudolenta elezione del candidato della destra Peña Nieto alle elezioni di luglio. A differenza di altre organizzazioni studentesche, il CLEP-CEDP è lontano dal settarismo e riconosce che non è possibile trasformare in modo radicale questa società solo con la forza degli studenti: è necessaria l’unità di tutto il popolo e in particolare l’azione della classe operaia. Il movimento operaio è organizzato in sindacati, burocratizzati in molti casi, e nel Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA, il movimento politico sorto attorno alla candidatura di sinistra di Andres Manuel Lopez de Obrador). Nonostante la presenza di coraggiosi e combattivi compagni, un ambiente burocratico e politiche riformiste allontanano parte degli studenti da queste organizzazioni.
Anche se il CLEP-CEDEP è una organizzazione chiaramente indipendente da qualsiasi partito politico, i suoi membri hanno avuto un ruolo rilevante nella costruzione delle strutture giovanili del MORENA (MORENAJE), lottando perchè il MORENA sia libero da burocrati e arrivisti, sia invece controllato dalla base e sia un partito dei lavoratori con un programma socialista. Questo è il modo concreto per far sì che il movimento studentesco lotti insieme ai lavoratori per trasformare la società, ed è per questo che lo Stato ci attacca.
Si colpisce il CLEP-CEDEP perchè tra le sue fila si sono formati importanti quadri marxisti, perchè è stato il vivaio per rafforzare la Izquierda Socialista, la sezione messicana della Tendenza Marxista Internazionale. Ci attaccano perchè siamo marxisti, internazionalisti, perchè difendiamo l’educazione per i figli dei lavoratori, per essere alleati della classe lavoratrice e, conseguentemente, perchè lottiamo per un cambiamento profondo e radicale della nostra società.
Non nascondiamo che nel vedere il nostro storico locale in fumo abbiamo avuto una reazione di tristezza. Alcuni compagni non hanno potuto trattenere le lacrime ed anche molti ex studenti diplomati, informati della notizia, si sono assentati dal lavoro per venire a vedere quello che era successo. Ma non ci lasceremo vincere dallo sconforto, perchè sappiamo che questo è un altro dei colpi del regime attuale che si somma agli attacchi ai compagni que difendono le Normal (istituti di formazione degli insegnanti ndt) rurali di Michoacàn o agli studenti della UACM, l’università di Città del Messico in lotta.
Abbiamo informato la comunità studentesca di quello che era successo.C’è grande indignazione tra gli studenti, che capiscono che questo è un attacco a tutto il movimento studentesco e dei lavoratori. Abbiamo realizzato una assemblea nella quale sono intervenuti non solo studenti, ma anche professori che spiegavano la gravità dell’accaduto, ed ex studenti diplomati che ricordavano il ruolo giocato dal CLEP-CEDEP in tutte le lotte in difesa del Politecnico e dell’educazione per i figli dei lavoratori.
L’assemblea è stata conclusa con una marcia interna che ha portato tutti gli studenti all’edificio della direzione. Il direttore, nonostante tutto l’accaduto, non era presente ma si è dovuto precipitare a incontrare gli studenti. Molti di noi studenti, ed anche i professori, sono stanchi di questo direttore ed esigono le sue dimissioni, ma sappiamo che l’attacco che abbiamo subìto viene da più su, dalle autorità della direzione generale, dalle autorità del governo federale e anche dalle fila del PRI, partito che si prepara ad assumere il governo dopo la truffa elettorale di luglio.
La mobilitazione studentesca ha obbligato le autorità a dotare immediatamente il CLEP-CEDEP di un nuovo spazio, del quale siamo già entrati in possesso. Visto che la nostra infrastruttura è stata bruciata, ci siamo presi qualche divano, sedie e una scrivania dalla direzione dell’istituto, e questi sono i primi mobili con i quali abbiamo cominciato a attrezzare il nostro nuovo spazio studentesco.
Abbiamo voluto far capire chiaramente che non ci fermeranno, che non ci tireremo indietro nella lotta per una istruzione democratica, pubblica, gratuita ed al servizio della società. Continueremo a lottare per una società socialista, senza sfruttamento nè discriminazione, dove ogni essere umano abbia il diritto allo studio, a un lavoro degno e a vivere pienamente la sua vita.
Gran parte delle cose che avevamo sono perse: mobili, amplificatori etc. Alcune di queste cose erano state dotate dall’IPN ma molte altre erano il frutto del sacrificio e del sostegno economico di studenti, professori e lavoratori. Facciamo appello a tutta la comunità dell’IPN, ai sindacati, ai comitati di base del MORENA e del MORENAJE, ai comitati del movimento #YoSoy132, alle organizzazioni popolari in lotta e ai giovani e lavoratori in generale, a sostenerci economicamente per recuperare la nostra infrastruttura e tutti gli strumenti di lotta persi.
Ma, come detto, la perdita maggiore sono gli archivi storici. Facciamo appello a tutti gli ex studenti diplomati che hanno militato nel CLEP-CEDEP dalla sua fondazione, a quelli che hanno partecipato alle lotte studentesche degli ultimi decenni, che abbiano un archivio personale del movimento studentesco, a fornirci materiale per ricomporre il nostro, andato distrutto. Questo rappresentava l’eredità e la memoria storica che dobbiamo lasciare all’attuale ed alle future generazioni, per motivarli a lottare e per imparare dalle lotte del passato.
Infine, facciamo appello agli studenti ed ai lavoratori a sostenerci partecipando alla difesa del nostro nuovo locale. Non sappiamo ancora se si renderà necessario fare turni di guardia e, ad ogni modo, dovremo adeguarlo e portarci tutto quello che sia possibile salvare dal nostro vecchio locale.
Lo stato vorrebbe distruggerci, ma non ci riuscirà. Contro la repressione la nostra risposta è più organizzazione. Invitiamo tutti gli studenti ed i giovani che vogliono lottare per una istruzione ed una società migliori a unirsi al CLEP-CEDEP ed alla Izquierda Socialista.
- La loro repressione non ci fermerà!
- Più soldi alle scuole pubbliche e più democrazia negli istituti!
- No alla riforma del lavoro voluta dai padroni!
- Uniti ed organizzati vinceremo!
CLEP-CEDEP
Contattaci su: facebook.com/CLEP.CEDEP - twiter.com/CLEPCEDEP - clep_cedep@hotmail.com