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Il dibattito in questa sede è stato un indubbio successo. Oltre 75 persone hanno riempito il salone Fernando Ortiz: tante altre sono dovute restare fuori dalla sala.
I dibattiti alla Fiera del Libro...
Oltre ad Alan Woods, tra gli oratori era presente anche l’ambasciatore del Venezuela a Cuba, Adan Chavez, fratello del Presidente del Venezuela. Chavez è un rivoluzionario ma è anche un fisico di professione. Ha ricordato ai presenti come “La rivolta della ragione” è diventato uno dei libri conosciuti in Venezuela come “i libri di Chavez”, quelli che il presidente menziona e raccomanda nei suoi discorsi e nei programmi televisivi. “In questo libro i compagni Alan e Ted dimostrano come il materialismo dialettico sia un metodo che oggi è molto utile per conoscere ciò che è accaduto, che accade e che accadrà: per questo raccomando a tutti di leggerlo”.
L’ambasciatore ha poi concluso: “Così come sbagliavano coloro che pensavano che la meccanica di Newton spiegasse tutto, si può utilizzare un metodo scientifico per spiegare che anche coloro che dopo la caduta dell’Unione Sovietica parlavano di fine del socialismo, del comunismo e della storia commettevano un errore”
Dopo l’intervento di Adan, che ha ricevuto un appoggio entusiasta dal pubblico, Alan Woods ha spiegato come il libro fosse un modesto tentativo di attualizzare La dialettica della natura di Engels, per rispondere a tutti coloro che dicevano che l’ipotesi di Engels era “scienza obsoleta” o addirittura che si fosse trasformata in una reliquia. Alan ha spiegato come le idee del marxismo siano più attuali che mai. “Non c’è bisogno di reinventare la ruota, come oggigiorno molti intellettuali si sforzano di fare. La ruota è già stata inventata e funziona ancora bene, così perché perdere tempo a svilupparne una quadrata o triangolare, che tanto non funzionerà?”. Il dibattito non si è quindi fermato alle pur importanti questioni scientifiche, ma si è diretto presto ad affrontare questioni riguardanti la strategia per la rivoluzione socialista in America Latina e nel resto del mondo. Alla riunione erano presenti pure Ydalberto e Juan Leon Ferrera, due vecchi rivoluzionari e militanti trotskisti che parteciparono attivamente la lotta di guerriglia e collaborarono con il Che al Ministero dell’Industria.
L'assemblea alla Fiera del Libro |
Il poster di Guevara, insieme a quello di Trotskij era in bella mostra allo stand della Federazione Federico Engels (FFE), la casa Editrice promossa dai marxisti de “El Militante” in Spagna. Grazie alla presenza della Fondazione molti cubani hanno potuto conoscere gli scritti di Trotskij, di cui avevano sentito parlare, spesso non bene, ma mai potuto leggere veramente. La FFE ha esaurito molti dei suoi libri, tra cui la Rivoluzione Tradita e la Rivoluzione permanente, oltre ad un opuscolo di Alan Woods, “Stalin, 50 anni dalla morte di un tiranno”, e un altro libro dello stesso Alan, "La rivoluzione Venezuelana, una prospettiva marxista", (di cui abbiamo pubblicato un’edizione italiana).
Infine la fondazione Federico Engels presentava alla Fiera anche il primo libro di Celia Hart, “Apuntes revolucionarios, Cuba, Venezuela y el socialismo internacional”. Celia, figlia dei due dirigenti della rivoluzione, Armando Hart ed Haydee Santamaria, è stata colei che ha introdotto il dibattito su Trotsky a Cuba. Grazie alla FFE, per la prima volta i suoi articoli sono stati raccolti in un libro e resi disponibili al pubblico cubano.
... e a Santiago de Cuba
Dopo un’assemblea all’Università dell’Avana, Alan Woods si è recato a Santiago de Cuba, ultima tappa della sua visita. Ha parlato sulla Rivoluzione venezuelana al campus Mella dell’Università. Juan Antonio Mella è stato uno dei rivoluzionari più straordinari nella storia di Cuba, nonché uno dei fondatori del Partito Comunista Cubano nel 1925. Ha sempre difeso una politica di indipendenza di classe, collegando la lotta per l’indipendenza nazionale a quella per il socialismo internazionale: proprio per questo aderì alle idee dell’Opposizione di sinistra nel 1927 durante il sesto congresso del Comintern, prima di essere assassinato in Messico due anni dopo.
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Frank J.Solar, professore all’Universita di Santiago, ha introdotto la riunione sottolineando come “Alan Woods da tempo insiste sul fatto che l’unico modo per la rivoluzione venezuelana di difendersi sia quello di avanzare verso il socialismo, ben prima che Chavez facesse quel discorso memorabile al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre nel 2005, quando ha indicato il socialismo come unica via d’uscita”. Ha quindi proseguito evidenziando che “Il ruolo di un intellettuale non è quello di rincorrere i movimenti, o di dare ad essi un appoggio acritico, ma di fornire una propria opinione sui vari avvenimenti e proporre le migliori strategie per compiere passi in avanti”.
Alan Woods ha spiegato come “ il processo di ascesa della lotta di classe in America Latina è molto importante per Cuba, perché fornisce l’opportunità di rompere il proprio isolamento. Bolivar lottò per l’unificazione dell’intero continente, ma duecento anni dopo si è dimostrato che ciò è impossibile sotto il capitalismo. L’oligarchia e i capitalisti hanno tradito Bolivar ed hanno balcanizzato il continente, ponendolo sotto la schiavitù dell’imperialismo. Ci sarebbero oggi enormi possibilità per un’America Latina unita all’interno di un’economia socialista (…) Sarebbe il primo passo verso una federazione socialista mondiale.” Uno degli interventi ha chiesto se lo slogan di Chavez sul “socialismo del 21° secolo non fosse in realtà un modo per giustificare che “ci possa essere il socialismo senza rivoluzione socialista”. “Per Chavez - ha risposto Alan – tale slogan significa socialismo senza burocrazia, ma ci sono alcuni elementi che vogliono annacquare ogni riferimento al socialismo,ed è chiaro che lo scontro finale sarà deciso in uno lotta all’interno del movimento bolivariano che avrà precisi connotati di classe.”
L’interesse di tanti lavoratori e giovani a Cuba rispetto alle posizioni di Alan Woods e del sito In defence of Marxism, a cui questa rivista fa riferimento, non è casuale. L’isola è a un punto di svolta. L’influenza della rivoluzione venezuelana è evidente, l’isola non è più sola e settori sempre più ampi anche all’interno dell’apparato del Pcc considerano la possibilità di una rivoluzione in una serie di paesi dell’America Latina come plausibile. Così cresce l’interesse verso le idee di Trotskij, il più strenuo difensore, dopo la morte di Lenin, della necessità della rivoluzione socialista a livello internazionale. È un grande onore e responsabilità per la nostra tendenza internazionale avere il compito di diffonderle.
Dopo il crollo dello stalinismo, il popolo cubano ha saputo resistere, anche attraverso grandi privazioni e sacrifici, all’aggressione dell’imperialismo. Questo dato di fatto rimane indelebile nelle coscienze di tanti attivisti di sinistra. Ma solo utilizzando gli strumenti del marxismo, estendendo la rivoluzione in altri paesi e introducendo la democrazia operaia, Cuba potrà essere di nuovo all’avanguardia nella nuova offensiva rivoluzionaria oggi in atto in tutta l’America Latina.