Da alcune settimane i lavoratori di Airbus sono in lotta per la difesa del posto di lavoro, minacciato da una pesante ristrutturazione annunciata dall'azienda. Abbiamo tradotto un appello internazionale di solidarietà promosso dalla redazione della rivista marxista francese La Riposte e dal sito marxista internazionale In Defence of Marxism.
Invitiamo i nostri lettori a sottoscrivere e a far circolare quest’appello, indicando nome cognome, città e ogni eventuale carica a livello politico o sindacale e inviando il tutto a redaction2@lariposte.com e per conoscenza a redazione@marxismo.net
Il piano “Power 8” prospetta la chiusura o il trasferimento di sei stabilimenti e la perdita di 10 mila posti di lavoro in tutta Europa. Un esempio illuminate sulla brutalità della “legge del mercato”, che in realtà è una vera e propria legge della giungla. Con un semplice tratto di penna i miliardari che controllano Airbus hanno gettato nella disperazione decine di migliaia di lavoratori.
Ai diecimila addetti che il consiglio di amministrazione di Airbus vuole licenziare bisogna aggiungere quelli delle aziende dell’indotto: fornitori, appaltatori ed altro. Tutta la struttura dell’economia verrà severamente colpita laddove i tagli sono più pesanti. Solo a Tolosa, dove sono stati annunciati 1100 licenziamenti, la minaccia di restare senza lavoro incombe sulle teste di migliaia di altri lavoratori.
Airbus ha realizzato in questi anni ingenti profitti. Le ordinazioni sono al completo per i prossimi sei anni. Dalla privatizzazione, avvenuta nel 1999. l’azienda ha aumentato i dividendi a favore dei propri azionisti del 18% all’anno. La direzione di Airbus ci dice che vuole concentrarsi nel “settore strategico”, esternalizzando sempre più posti di lavoro. In realtà vediamo come, per quanto riguarda gli affari, la questione strategica sia garantire il massimo dei profitti per gli azionisti. Ciò significa che questi ultimi non possono aspettare 5, 10 o 15 anni per avere un ritorno rispetto ai propri investimenti.
I sottoscrittori di questo appello chiedono la trasformazione di Airbus Eads in un’azienda pubblica, in Francia e in tutta Europa. L’azienda deve essere controllata e gestita dai lavoratori. Le sue strategie di sviluppo devono tenere conto non dell’avidità dei suoi azionisti ma dei bisogni e degli obiettivi del settore industriale in questione, determinati democraticamente dai lavoratori stessi, e nella gestione dell’azienda i rappresentanti eletti dai lavoratori devono avere un ruolo dominante a tutti i livelli.
Il carattere internazionale di Airbus evidenzia la necessità di un piano di produzione democratico e razionale, libero dai condizionamenti della competizione capitalista. Respingere il piano “Power 8” implica una mobilitazione che coordini tutti i lavoratori nei loro rispettivi paesi. Respingiamo fermamente ogni tentativo di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri sulla base della nazionalità. Non importa da dove arrivi una pressione di questo genere: la divisione della classe operaia fa solo il gioco dei sostenitori del piano “Power 8”.
Numerosi esponenti politici e del mondo sindacale chiedono che lo stato assuma una presenza maggiore in Airbus. I presidenti di diverse regioni governate dal partito socialista hanno proposto la loro entrata nel gruppo Airbus. Questa proposta non centra assolutamente il bersaglio, Da una parte non affronta per nulla i contenuti del piano “Power 8” e dall’altra propone di riempire le casse di una compagnia privata con fondi statali e regionali, cioè spendere soldi pubblici per soddisfare l’ingordigia degli azionisti. Si nazionalizzano le perdite e si privatizzano i profitti!
Altrettanto inaccettabile è ogni ipotesi di rilevare le quote dei maggiori azionisti, che hanno già depredato largamente le riserve dell’azienda, . Airbus-Eads è il prodotto della fatica dei propri lavoratori. Sono in grado di sviluppare l’azienda aeronautica ancora meglio una volta che questa sarà tolta dal controllo dei suoi azionisti, che desiderano solamente dissanguarla. I lavoratori devono impadronirsi della gestione dell’azienda.
I sottoscrittori del presente appello richiedono il ritiro senza condizioni del piano “Power 8” e la nazionalizzazione di Airbus-Eads, senza indennizzo per i grandi azionisti. No al trasferimento o alla chiusura degli stabilimenti! No ai tagli all’occupazione! Per un’industria aeronautica che sia di proprietà pubblica e sotto il controllo e la gestione democratica dei lavoratori.
16 marzo 2007
Primi firmatari:
Hubert Prevaud (delegato sindacale Cgt - Airbus Tolosa)
Giovani Comunsti Haute Garonne