Sabato 15 si è svolto a Roma, davanti all’ambasciata della Tunisia, un sit-in a sostegno del popolo tunisino in lotta. Erano presenti oltre alla comunità tunisina, parecchie organizzazioni della sinistra.
Il clima era piuttosto combattivo, venivano scanditi slogan, praticamente per tutta la durata del presidio, contro il vecchio regime e si chiedeva la rimozione degli ambasciatori visti come collusi col vecchio regime. L'idea che si respirava è che la vittoria non era arrivata con la cacciata di Ben Ali, ma che occorresse continuare la lotta.
Durante il sit-in i manifestanti hanno più volte cantato slogan e canti in arabo, uno dei più frequenti quello che siamo abituati a sentire durante le manifestazioni in favore della Palestina: "con l'anima, con il sangue, ti salveremo, Tunisia" [in arabo: bi-l-ruh, bi-d-dam, nihfdiki ya tunis].
Al presidio siamo stati presenti portando volantini sia in arabo che in italiano: in entrambi sottolineando come la lotta per la libertà che ha visto cadere il regime di Ben Ali deve inevitabilmente diventare la lotta per rovesciare un sistema capitalista, che non garantità mai la libertà, ma solo povertà e sfruttamento; di qui la necessità di un programma di lotta realmente di classe e la necessità di una rete di solidarietà internazionale.
Source: FalceMartello (Italy)