Gli idoli dello sport sono sempre di più idolatrati e sul mercato della comunicazione viene venduta la loro immagine di ragazzi bravi ed umili, amanti dei bambini e degli animali mentre, al contrario, sono degli insulsi personaggi che, normalmente, non hanno niente da dire, anche quando le loro autobiografie vengono pubblicizzate con budget di milioni di euro. Dopotutto, essere un buon prodotto da vendere è la funzione propria di ciascuna merce nel sistema capitalista e non esprimere opinioni o convinzioni politiche è sicuramente di buon aiuto!
Socrates, ex giocatore della Fiorentina e della nazionale di calcio brasiliana dei Mondiali di Spagna ’82, è stato tutto il contrario: intelligente, audace e rivoluzionario.
Nella sua storia, la classe operaia ha avuto molti amici illustri, persone che sono diventate famose per meriti sia nel campo dello sport che in quello dell’arte, del cinema e dello spettacolo. Alcuni di loro hanno approfittato della notorietà conquistata per spenderla contro l’ideologia capitalista, conducendo battaglie a fianco dei lavoratori. Il Dottor Socrates è stato uno di questi: socialista, si è sempre dichiarato apertamente difensore della rivoluzione. Di umili orgini, ha trovato che la lotta poteva essere lo strumento migliore per lottare per una società più giusta e democratica.
Militante del PT, Socrates ha partecipato attivamente, negli anni ’80, alla campagna ‘Elezioni dirette subito!’ per la presidenza della repubblica e ha avuto un ruolo chiave nel movimento Democrazia Corinthiana, insieme ad altri giocatori come Wladimir e Casagrande e al Direttore Tecnico Adilson Monteiro Alves, che si battè per un maggior potere di decisione, nelle squadre di calcio, per il collettivo, portando avanti il metodo delle consultazioni democratiche su questioni come i ritiri, i premi-partita e gli stipendi. Tutti avevano diritto di voto e non c’era alcuna distinzione tra titolari, riserve e accompagnatori.
Durante la dittatura militare, Democrazia Corinthiana rappresentava un chiaro affronto al regime, basti ricordare che, nella città di San Paolo, la prima elezione diretta per la carica di Governatore avvenne nel 1982, un anno dopo l’inizio dell’esperienza corinthiana. Democrazia Corinthiana fu un successo a tal punto che, oltre a conquistare due titoli consecutivi di campione nel campionato paulista, venne azzerato il debito finanziario ereditato dalla precedente presidenza della squadra, senza peraltro ricorrere a sponsorizzazioni, sostituite da slogan politici come ‘elezioni dirette subito!’ e ‘io voglio votare per il Presidente!’.
In quell’epoca, grazie alla presenza di Socrates durante i comizi elettorali, con l’appoggio dei suoi compagni di squadra, nella situazione particolare che viveva la società brasiliana, ci fu nella società una politicizzazione ed un avanzamento della coscienza, a conferma che l’organizzazione e le azioni di cambiamento sociale non sono mai soltanto il frutto dell’estro di un individuo ma di un’azione collettiva.
Sul campo, Socrates festeggiava i gol con il braccio alzato e il pugno chiuso, il saluto comunista, un gesto che ricorda la protesta di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi messicane del 1968 quando, sul podio per ricevere le medaglie alzarono il braccio col pugno chiuso in un guanto nero: il saluto delle Pantere Nere. Come loro, altri atleti come il giocatore brasiliano Reinaldo, dell’Atletico Minheiro, e il portoghese Eusebio (conosciuto anche come Pantera Nera), erano soliti festeggiare i loro successi con il pugno alzato per unire alla festa sportiva la una solidarietà politica coi lavoratori e gli oppressi di tutto il mondo. Socrates si è dichiarato apertamente sostenitore della rivoluzione cubana e della rivoluzione venezuelana e chiamò suo figlio con il nome di Fidel.
Per chiudere, non si può fare a meno di ricordare il suo genio calcistico. Intelligente anche sul campo, è stato un giocatore elegante, autore di assist perfetti, famoso per il suo colpo di tacco. La sua abilità nella leadership e le sue prestazioni come giocatore gli sono valsi la fascia di capitano nei mondiali in Spagna dell’82, nella grande squadra guidata da Tele Santana che ha incantato il mondo.
Questo è il nostro omaggio a Socrates, un personaggio unico che lascia grande nostalgìa. Un riconoscimento che è anche un tributo a quella grande esperienza politica che è stata Democrazia Corinthiana, nel calcio e non solo. Per concludere consigliamo la visione del documentario ESSERE CAMPIONE È UN DETTAGLIO (in portoghese), sull’esperienza di Democrazia Corinthiana.