Il tentato omicidio di alcuni attivisti di sinistra da parte dei fascisti lo scorso fine settimana a Malmö ha scatenato una risposta di massa. Durante questo fine settimana c’è stata una serie di manifestazioni, incontri e raduni in tutto il Paese.
Portare avanti la lotta – costruire comitati di auto-difesa
Lo scorso 8 marzo a Malmoe, alla fine delle tradizionale celebrazioni per la giornata della donna, un gruppo di neonazisti armati di coltelli ha attaccato un gruppo di giovani di sinistra. Ci sono stati quattro feriti fra gli antifascisti e uno di loro, Showan Shattak, è in coma, tuttora in lotta fra la vita e la morte. Showan era un obiettivo preciso da parte dei picchiatori fascisti, dato che è da tempo in prima linea nella campagna contro l'omofobia fra gli ultras del Malmoe. Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di azioni dei gruppi neonazisti negli ultimi mesi, contro immigrati e attivisti di sinistra.
Durante la scorsa settimana i media borghesi hanno sfruttato ogni occasione per dipingere l’attacco nazista come uno “scontro tra estremisti”, come se le due parti in causa fossero la stessa cosa. È quello che è comunemente insegnato anche nelle scuole, sottoforma dell’idea confusa e ridicola per cui l’”estrema” sinistra e l’estrema destra avrebbero in comune l’uso della violenza contro i propri avversari. Ma questa idea è una completa assurdità. Ancora una volta, come sempre, sono i fascisti che attaccano e noi che dobbiamo difenderci. Loro sono organizzati in piccole sette che mitizzano la violenza, mentre i nostri metodi sono quelli della mobilitazione di massa.
I rapporti che riportiamo in seguito mostrano la risposta di massa contro nazisti e danno il quadro del reale equilibrio di forze nella società. La classe lavoratrice è in grado di muovere le montagne non appena si mobilita. Le manifestazioni di dicembre a Kärrtorp e in tutto il Paese hanno messo insieme più di 40.000 persone. I nazisti ne avrebbero raccattati a malapena 20.
Le manifestazioni e il loro spirito combattivo sono anche un segnale della rabbia che sta crescendo nella società svedese contro le ingiustizie e le politiche di destra. Il primo ministro di destra non si è nemmeno preso la briga di condannare l’attacco, dicendo di “essere in attesa delle indagini della polizia”. La lotta contro il fascismo ha rafforzato il processo molecolare di radicalizzazione in atto nella società svedese.
Dopo questo finesettimana di manifestazioni e dimostrazioni le persone sono tornate a casa con rinnovata fiducia ed energia. Ma adesso bisogna prendere provvedimenti più concreti. I fascisti stanno sondando il terreno e la nostra debolezza sta nel fatto che i nostri dirigenti si limitano a patetiche richieste d’aiuto alle forze di polizia che ovviamente non sono semplicemente indifferenti ma pure contenti di vedere la sinistra prendere botte. Non ci difenderanno di sicuro.
In tutto il Paese devono essere organizzati comitati di auto-difesa legati al movimento dei lavoratori, per proteggere le nostre riunioni e i nostri eventi. Solo attraverso una dimostrazione di forza possiamo ributtarli nelle fogne da cui provengono. Le loro piccole sette di delinquenti organizzati sono niente in confronto alla forza che noi, i lavoratori e la gioventù radicalizzata, possiamo mettere insieme. La risposta data dalla classe lavoratrice in quest’occasione la dice lunga e mostra la strada da percorrere. La lotta contro i fascisti è una lotta per il socialismo!
Redazione di Avanti!
17 marzo 2014
Malmoe
A Malmoe, una città di 300.000 abitanti nel sud della Svezia vicino alla Danimarca, è stata convocata una manifestazione domenica pomeriggio sotto lo slogan “Malmoe, combatti! Anti-fascismo è auto-difesa” a Möllevångstorget, vicino al posto dove ha avuto luogo l’attacco fascista. Il Partito della Sinistra, il Partito socialdemocratico, la Gioventù di sinistra, la Gioventù socialdemocratica e vari altri partiti minori e organizzazioni, compresi l’Azione Anarchica Antifascista e i tifosi della squadra di calcio del Malmoe, hanno preso parte alla colossale manifestazione.
Anche prima che l’inviato dei media borghesi di Sydsvenskan dichiarasse che c’erano 10.000 persone, era sotto gli occhi di tutti che sarebbe stata una manifestazione fuori dall’ordinario. Persino la polizia ha dovuto ammettere che è stata la più grande manifestazione che si sia vista a Malmö da decenni. Dieci minuti prima dell’orario di inizio stabilito si è sentito un improvviso risuonare di slogan ad altissima voce in danese. Il partito socialista danese Enhedslistan, la sezione danese dell’Azione Antifascista e varie organizzazioni sindacali danesi marciavano lungo via Smedjegatan per unirsi alla folla già radunata.
L’atmosfera era elettrica. C’erano contemporaneamente aria di festa e determinazione a lottare. Sulle facciate degli edifici, calate dalle finestre degli appartamenti, erano appesi striscioni e bandiere antifascisti. Il corteo era talmente lungo che prima che le persone in fondo cominciassero a muoversi la testa del corteo era già arrivata a destinazione. Sembrava una scena tratta da un film e rimarrà scolpita nella coscienza dell’intera città di Malmoe.
Jakup Guven, Alexander Regander
Göteborg
A Göteborg si sono radunati in 5000 per dimostrare il proprio disprezzo verso il fascismo, ma anche verso le ingiustizie e l’oppressione. Piazza Masthuggstorget è stata rapidamente riempita completamente. Alcuni sono rimasti fuori dalla piazza, nelle strade tutto intorno, ma tutto è andato avanti senza intoppi. Alla manifestazione hanno preso parte famiglie con bambini, lavoratori normali, vecchi e giovani.
Ci sono stati discorsi di varie organizzazioni e performances di artisti locali. Le loro canzoni erano piene di critica verso il capitalismo e rabbia verso la società classista ed il fascismo. Maktskiftet ha rappato a proposito dell’insostenibile situazione dei sobborghi svedesi dove in tanti si sentono abbandonati dai politici e dalla società. Il loro messaggio è chiaro: non possono soddisfare il bisogno della gente di un posto di lavoro, diun'istruzione decente e alloggi a prezzi accessibili ma pretendono comunque che si mantenga l’ordine pubblico. Vic Vem ha eseguito il suo brano ”Passagerare” (viaggiatore) una canzone che critica i politici, l’ingiustizia e molte delle guerre provocate dal capitalismo. Tutte le canzoni sono state accolte da applausi e slogan.
Molti oratori hanno parlato della necessità di combattere l’ingiustizia e il sistema capitalista. Tra i lavoratori c’è una forte determinazione a combattere il fascismo e l’establishment teme che possa crescere e radicalizzarsi.
L’ultima volta che si è visto qualcosa di simile a Göteborg è stato dopo le elezioni del 2010, quando ci sono state manifestazioni spontanee con migliaia di partecipanti contro il Partito Democratico svedese razzista. Gli slogan che hanno risuonato sono stati “Cosa dobbiamo fare? Annientare il nazismo!”, “Nessuna strada e nessuna piazza a Göteborg per i nazisti!” e simili. Il percorso della manifestazione è stato per un giorno un mare di bandiere rosse, slogan, solidarietà ed unità.
Hannes Oscarsson
Stoccolma
Sabato si sono radunate in piazza Medborgarplatsen a Stoccolma, la capitale della Svezia, circa 2000 persone. Abbiamo venduto l’ultimo numero del giornale Avanti! insieme ad un volantino sull’attacco contro gli attivisti di sinistra e abbiamo parlato con molte persone. Le maggiori acclamazioni ed applausi sono andate all’oratore della gioventù anarco-sindacalista (SUF) che ha parlato della necessità di difendersi e del fatto che le nostre organizzazioni dovrebbero lottare unite in un fronte comune contro gli attacchi fascisti.
Il giorno prima della manifestazione la direzione della Sinistra Giovanile di Stoccolma, il settore giovanile del Partito della Sinistra, ha pubblicato un articolo in cui accusavano l’Azione Antifascista (AFA)- e in particolare tre suoi membri- di essere andati nei loro uffici, avere chiesto di potere intervenire e di averli minacciati quando è stato loro detto di no. Molti attivisti della Sinistra Giovanile con cui abbiamo parlato erano furiosi rispetto al modo con cui la loro direzione ha gestito la cosa. Sembra che abbiano cercato di impedire alla sinistra autonoma di intervenire- quando ad essere attaccati sono stati proprio attivisti della sinistra autonoma.
Ma nonostante tutto il clima tra i partecipanti era combattivo ed entusiasta. Tra un intervento e l’altro sono stati lanciati slogan spontanei come (in italiano) “Allerta! Allerta! Antifascista!” e “Cosa dobbiamo fare? Annientare il fascismo!”. Abbiamo parlato con varie persone che hanno deciso di riprendere l’attività politica dopo anni di inattività perché hanno sentito nel profondo di loro stessi che qualcosa doveva essere fatto.
Uppsala
Ad Uppsala (una città universitaria di 140.000 abitanti a nord di Stoccolma) sabato sera ci sono state una manifestazione e una festa popolare sotto lo slogan “Riprendiamoci la città!”. Al Borggården eravamo circa 200 persone, che nonostante il freddo sono uscite per ascoltare la musica e i discorsi e per godersi la festa. Molto presto abbiamo marciato tutti insieme verso il centro città cantando slogan come “Niente fascisti per le nostre strade!”. E infatti non si sono visti fascisti.
Fredrik Albin-Svensson
Piteå
A Piteå (una piccola cittadina di 23.000 abitanti nel nord della Svezia) si è tenuta una manifestazione di protesta venerdì. L’iniziativa è stata presa dalla Sinistra Giovanile insieme ad un gruppo femminista locale e sono stati invitati i Socialdemocratici, la Gioventù Socialdemocratica, il principale sindacato LO e un centro contro la violenza sulle donne per mettere insieme un ampio fronte di organizzazioni dei lavoratori. Nonostante il fatto che l’evento sia stato annunciato con un breve preavviso e che i manifesti siano stati attaccati solo il giorno prima si sono presentate comunque 50-60 persone di tutte le età.
Maria Nystedt è stata l’oratrice principale per la Gioventù di sinistra di Piteå. Ha sottolineato la necessità di non confidare nel fatto che la polizia difenda gli attivisti di sinistra. A Piteå e in generale nel nord della Svezia siamo fortunati ad avere una polizia tuttosommato amichevole verso la classe lavoratrice, ma la situazione è molto diversa a Malmö, ad esempio, dove la polizia è nota per essere orientata verso l’estrema destra. Alla fine del proprio discorso ha chiesto alle organizzazioni della classe lavoratrice di prendere una chiara posizione in favore del movimento e del suo diritto all’auto-difesa. Ha detto che dovrebbero costituirsi dei comitati di auto-difesa nelle zone dove la polizia non è di alcuna utilità e che dobbiamo insegnare ai nostri militanti a difendere le nostre manifestazioni e ad essere in grado di reagire in caso di attacco.
Queste richieste sono più radicali di quanto la gente di Piteå sia abituata a sentire, e il giornale locale ha cercato di smussare la cosa parlando di un “appello ad opporsi alla violenza”. La manifestazione è stata un’esperienza positiva per tutte le persone coinvolte e tutti abbiamo lasciato la piazza con un senso di unità e di forza. Alcuni dei partecipanti non erano mai stati ad una manifestazione prima e su di loro il raduno ha lasciato una forte impressione. Per molti che ci abitano Piteå è una tranquilla, per certi aspetti sonnolenta, piccola cittadina del nord ed è stato quindi rinvigorente ed incoraggiante vedere che anche con un preavviso così breve è possibile mobilitare una dimostrazione come questa.
Johan Nystedt